Visita il Complesso Museale di San Francesco.

Visitare il Complesso Museale di San Francesco, inaugurato nel 1995, significa entrare in contatto con un ex insediamento francescano risalente agli inizi del 1300 e costituito dalla chiesa e …

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Visitare il Complesso Museale di San Francesco, inaugurato nel 1995, significa entrare chiostro monastero san francesco montoneinin contatto con un

ex insediamento francescano risalente agli inizi del 1300 e costituito dalla
chiesa e dall’annesso convento, parte del quale ospita attualmente la pinacoteca; il porticato
ed il chiostro esterno invece risalgono al XVI-XVII secolo.
All’ interno della chiesa sono conservate tracce di affreschi anche di pregevole fattura risalenti
al XIV-XVI secolo, purtroppo assai lacunosi a causa degli avvenimenti storici che l’hanno coinvolta
nel tempo (incendi, epidemie, scontri bellici) ma tuttavia testimoni di un grande splendore
culturale: gli esiti più alti della decorazione sono stati senza dubbio raggiunti nel XV secolo
quando l’edificio divenne la chiesa di famiglia dei Fortebracci che si avvalse di celebri artisti
quali ad esempio Antonio Alberti da Ferrara e Bartolomeo Caporali.
L’attuale pinacoteca funge invece da custode di opere provenienti dalla stessa San Francesco,
come il gonfalone di Bartolomeo Caporali raffigurante la “Madonna della Misericordia”, e da
chiese del territorio limitrofo come ad esempio il gruppo ligneo del XIII secolo rappresentante
la “Deposizione”, un tempo nella pieve di San Gregorio o ancora l’Annunciazione realizzata dal
Papacello per la chiesa di San Fedele, spostate dalla loro sede originaria per motivi conservativi.
Il Centro di Documentazione e Museo Etnografico “Il Tamburo Parlante”, allestiti dall’ antropologo
Enrico Castelli e dedicati all’Africa orientale, hanno sede nelle sale del piano terreno del
chiostro di San Francesco.
I manufatti esposti e realizzati con mezzi e materiali locali dalle comunità che vi abitano portano
il visitatore a scoprire la loro infinita ricchezza d’invenzione e la loro straordinaria manualità,
ma soprattutto inducono a riflettere sull’idea che nel nostro immaginario si è venuta a creare
di un’Africa di primitive tribù, idea che alla fine della visita risulterà frutto solamente di scarsa
conoscenza e futili pregiudizi oramai datati risalenti al periodo dell’espansione coloniale del nostro
Paese.

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