Proponiamo il testo scritto da Pietro Bartolini , parroco di Montone, per la presentazione dell’ opuscolo “La proposta di Cammino di Sant’ Albertino: da Montone a Fonte Avellana” realizzata da Clementi Sergio, Palpacelli Valentino e Venturucci Angelo.
“Invece se dico Braccio Fortebraccio da Montone, il forte e scaltro capitano di ventura, tutti ricordano di averne letto nei libri di storia.
Strano destino dovuto alla nostra mentalità distorta per cui chi della guerra ne abbia fatto un mestiere sia più onorato di chi nel suo tempo, il movimentato secolo XIII, ha passato la vita a tessere riappacificazioni tra famiglie e tra istituzioni.
Proprio per correggere questa anomalia abbiamo deciso di fare tutto quello che ci è possibile per conoscere la vita e le opere di questo nostro illustre cittadino.
Sappiamo con certezza che è nato qui a Montone (PG) si presume attorno al 1220. Da famiglia modesta. Se fosse nato da famiglia nobile – per esempio degli Ubaldini come qualcuno pretenderebbe – si sarebbe portato con sè il il cognome e questa eventuale nobile famiglia se ne sarebbe vantata nei modi che allora usavano. Invece non ce ne è traccia. per noi è un particolare importante. Dimostra che fu eletto Priore Maggiore di Fonte Avellana (Pesaro-Urbino) per meriti e non per trame di famiglia di Signori potenti come era costume anche in quel secolo!
Fu nei primi anni del 1260 che i monaci elettori di Fonte Avellana lo elessero loro Priore Maggiore. Non si trattava di scegliere chi fosse capace di governare solamente il loro Eremo che si stava ormai trasformando in Cenobio, c’erano da reggere almeno altre quattro abbazie, decine di priorati, chiese, pievi, cappelle, fattorie, castelli, su un territorio di ventiquattro Diocesi, che andava da Ancona a Bologna, da là alla nostra Alta Valle del Tevere. Un fulcro di spiritualità, una potenza economica, ed una industria culturale immensi.
Un totale di più di quattro-cinquecento tra confratelli e dipendenti: monaci, conversi, oblati, fattori, salariati, veri e propri servi della gleba in condizione di ingiustizia …
Sant’ Albertino ha condotto con competenza, giustizia ed innovazione tale compito. Ne abbiamo la documentazione.
C’è poi il riscontro storico: fu tanto amato dal popolo che la sua fama si è tramandata per secoli ed è diventata devozione.
Ecco, in questo itinerario di conoscenza e di avvicinamento storico alla personalità di Sant’ Albertino da Mantone, in questo tempo di camminatori e di pellegrini, vorremmo cominciare riscoprendo le vie geografiche che percorsero i suoi piedi quando parti da Montone per arrivare a Fonte Avellana, ed in questo tempo di smarrimento e di apatia, riscoprendone le vie spirituali, gli ideali che invaghirono la sua mente di giovane popolano del 1200.”
Il Cammino di Sant’ Albertino da Montone
E’ stata elaborata da un gruppo di montonesi una proposta di cammino sulle tracce di sant’ Albertino da Montone attraverso i luoghi che può verosimilmente visitato per arrivare fino al Convento di Fonte Avellana dove ricoprì il ruolo importante di Priore, e dove sono conservate le sue spoglie mortali.
Questo “cammino” si articola in quattro tappe: Prima tappa da Montone a San Benedetto Vecchio; Seconda tappa da San Benedetto Vecchio al Passo del Cardinale; Terza tappa da Serre di Burano a Chiaserna; Quarta tappa da Chiaserna a Fonte Avellana.
Il documento del “Cammino” contiene una dettagliata descrizione delle quattro tappe sia dal punto di vista storico-artistico che geografico-paesaggistico, inoltre contiene informazioni sui luoghi dove poter mangiare e dormire visto che ogni tappa richiede un tempo di percorrenza di circa sei ore.
Dell’ intero percorso è stato redatto un documento in PDF che mettiamo a vostra completa disposizione. Scarica il PDF