San Giuseppe, sposo della Vergine Maria, nella tradizione popolare è il santo protettore dei poveri e dei derelitti, poiché i più indifesi hanno diritto al più potente dei Santi.
Oltre a proteggere i poveri e le ragazze, San Giuseppe, in virtù della sua professione, è anche il protettore dei falegnami, che da sempre sono i principali promotori della sua festa. La festa del 19 marzo è associata ad altre due manifestazioni: i falò e le zeppole.
La festa di san Giuseppe coincide con la fine dell’inverno, periodo in cui si celebrano anche i riti di purificazione agraria, effettuati nel passato pagano.
E’ proprio in quest’occasione che si bruciano i residui del raccolto sui campi, e grandi cataste di legna vengono accese ai margini delle piazze. Quando il fuoco sta per spegnersi, alcuni li scavalcano con grandi salti, e le vecchiette, mentre filano, intonano inni per San Giuseppe.
Questi riti sono accompagnati dalla preparazione delle zeppole, le famose frittelle, che pur variando nella ricetta da regione a regione, sono il piatto tipico di questa festa.
RICETTA
Le frittelle di San Giuseppe
Ingredienti:
– 600 grammi di riso
– 2 litri di acqua
– la scorza di 1 arancia e di 1 limone
– mezzo litro d’olio per friggere
– 6 cucchiai di zucchero
– sale
Preparazione:
In una pentola mettere l’acqua e quando bolle, gettare il riso, un pizzico di sale, la scorza di limone e quello dell’arancia. A cottura ultimata (il riso non deve essere al dente) scolare e lasciare il riso riposare in un vassoio per 12 ore. In una padella con l’olio caldo, gettare il riso a cucchiate. Friggere girando con attenzione stando bene attenti a non farle diventare marroni. Quando le frittelle sono dorate, scolare ed adagiarle su di un foglio di carta assorbente. Spolverare con lo zucchero e… le frittelle sono pronte!