La Foresta demaniale
Negli ultimi decenni, nei terreni della Foresta demaniale di Pietralunga-Bocca Serriola si sono instaurati interessanti meccanismi di rigenerazione, sia naturale (processo di successione secondaria con graduale passaggio degli incolti a cespuglieti e poi a bosco) che ad opera dell’uomo (conversione dei boschi cedui in alto fusto) così che oggi ci troviamo di fronte ad uno tra i più vasti e meglio conservati complessi boschivi collinari del nostro paese: un’area ideale per lo studio e la divulgazione naturalistica degli ecosistemi collinari.
Le aree protette
Nell’ambito del progetto europeo NATURA 2000, la Regione dell’Umbria ha individuato nel territorio in considerazione 2 Siti di interesse comunitario (o aree S.I.C., zone ad alta naturalità sotto tutela come aree protette per la salvaguardia di specifici habitat):
1) i Boschi di Pietralunga – 1487,00 ettari di superficie, con lembi ben conservati di bosco di Cerro, governati ad alto fusto, ed habitat di particolare pregio: lembi di bosco ripariale a Salix apennina e cespuglieti a Juniperus oxicedrus;
2) i Boschi dei Monti Rosso e Sodolungo – 2597,00 ettari di superficie, con estesi boschi di Cerro e Carpino nero interrotti da pascoli a Centaurea bracteata e Bromus erectus e formazioni camefitiche a Coronilla emerus e Astragalus monspessulanum.
Inoltre, all’interno della Foresta demaniale, la Provincia di Perugia ha individuato 2 Oasi di protezione della fauna:
3) l’Oasi di Varrea – 950,00 ettari di superficie, interamente ricompressa nell’area S.I.C. dei Boschi di Pietralunga;
4) l’Oasi di Candeleto – 1100,00 ettari di superficie, dove boschi naturaliformi di Cerro e Carpino nero si alternano con estese pinete di Pino nero.