FUORI DI (B)ROCCA – 23/24/25 Luglio a Montone

Come degustare birre artigianali alla Rocca di Braccio. La birra artigianale dovrebbe sempre presentare profumi e gusti più intensi e variegati rispetto ad un’omologa produzione industriale. Questo è …

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Come degustare birre artigianali alla Rocca di Braccio.

La birra artigianale dovrebbe sempre presentare profumi e gusti più intensi e variegati rispetto ad un’omologa produzione industriale. Questo è dovuto al fatto che gli artigiani utilizzano materie prime di alta qualità e non microfiltrano  nè pastorizzano le loro birre.

L’inizio di una degustazione parte con la stappatura della bottiglia che deve essere alla temperatura migliore per lo stile a cui fa riferimento (esempio: lager, weisse, stout etc.). Da evitare, pena la perdita di ogni caratteristica degna di nota, la birra ghiacciata. In linea di massima, come per i vini, maggiore è la gradazione alcolica e meno fredda deve essere la temperatura di assaggio. Un “plop” deciso con una piccola nuvoletta di anidride carbonica è sicuro indice di una buona carbonazione e della corretta tenuta del tappo. Ora si deve iniziare a versare cercando l’inclinazione migliore per ottenere una schiuma compatta ed in grado di formare un bel cappello, che deve aderire al vetro e mantenere una certa persistenza.

La corretta modalità di mescita.

Si può poi passare all’ esame olfattivo scoprendo i profumi piacevoli, come il dolce “mielato” del malto o l’erba secca appena tagliata imputabile al luppolo ed eventuali spezie utilizzate in produzione. Eventuali difetti si individuano da sentori di zolfo, di solvente o di cartone bagnato. Se la birra è servita fresca è probabile che all’ aumentare della temperatura cambino anche i profumi che spesso diventano più decisi ed identificabili. Le migliori birre sono sempre molto equilibrate e non hanno mai profumi o l’alcool dominante in modo fastidioso. Si può così passare all’ assaggio vero e proprio. Una prima sorsata ci rivela subito se la gasatura è quella desiderata e dopo pochi attimi spicca il dolce che si focalizza sulla punta della lingua. In seguito si percepisce il “corpo” ovvero la consistenza vera e propria della birra cui segue, ai lati, l’amaro che va a compensare il dolce iniziale.

La chiusura.

In chiusura arriva il retrogusto che risalendo dalla gola lascia le sensazioni più disparate tra cui il citrico o l’acido. Sta ora a noi fare le opportune valutazioni e considerazioni. L’importante è non scoraggiarsi in quanto ad ogni sorsata si scopriranno sempre nuove sensazioni che contribuiranno a formare il giudizio finale.

Testo tratto da : Il Giornale della Birra

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