Sono stato presso il monastero di Fonte Avellana, situato alle pendici del monte Catria, nel Comune di Serra Sant’ Abbondio (PU), per sottoscrivere, assieme ad altri Comuni umbri e marchigiani, il protocollo d’ intesa per la costituzione del “Distretto dell’ Appennino umbro-marchigiano”.
Il Comuni sottoscrittori hanno concordato in ordine all’ esigenza di attuare una programmazione condivisa e coordinata in campo turistico e culturale, quindi anche socio-economico, nell’ interesse reciproco di fare rete e realizzare percorsi innovativi e iniziative congiunte di promozione territoriale, superando, con lo strumento del protocollo, i vincoli amministrativi, dati dall’ appartenenza a regioni diverse.
La sfida per mantenere e rafforzare la competitività dei territori “minori” o marginali è offrire una risposta strategica di sistema, in modo da sostenere un modello di sviluppo duraturo e sostenibile, fondato sulle specificità del territorio, ma soprattutto sulla capacità di governo delle risorse locali, concetto che, per Montone, vale già da diversi anni, declinato con la promozione territoriale tramite il veicolo della partecipazione a sistemi ampi, tramite l’ adesione a club e associazioni di promozione delle specificità locali, tramite la messa a rete delle potenzialità presenti.
Le qualità e le identità locali ci permettono di creare nuove reti di relazione, che vanno oltre i luoghi, che vanno verso modelli di sviluppo locale e turistico, che necessitano di lentezza, di autenticità, di bellezza.
In questi anni di esperienza ho compreso il profondo cambiamento del profilo del turista.
Montone, il nostro territorio, non sono più mète secondarie, in cui, in un tempo limitato, vedere tutto, fugacemente.
Oggi i turisti vogliono capire e comprendere la nostra cultura, aumentare i tempi di permanenza, si tratta di turisti dotati di una propensione attenta al consumo, curiosi, in grado di apprezzare anche le particolarità più nascoste, che vogliono vivere delle vere e proprie esperienze culturali e sensoriali.
Il territorio deve sapere acquisire coscienza del proprio valore, attivando le migliori energie positive, tutti insieme, istituzioni, operatori, cittadini.
L’ adesione al protocollo d’ intesa del nostro Comune è rafforzata dai secolari legami con i territori appenninici marchigiani sotto il profilo storico e culturale, fra i quali, in primo piano, la figura di Sant’ Albertino da Montone.
Nato a Montone verso la metà del XIII° secolo, si fece monaco nell’ eremo di Fonte Avellana. Eletto Priore, quasi contemporaneamente fu scelto dai suoi monaci quale Priore Generale della Congregazione Avellanita, che servì con saggezza e capacità.
Fu uomo di pace. Intere popolazioni e comuni in discordia ritrovarono la fratellanza per la sua paziente e generosa mediazione.
Eletto vescovo di Osimo, rinunciò per continuare nell’ opera di pacificazione del territorio.
A lui si devono i primi esperimenti di rapporto mezzadrile dei rapporti economici agrari e di forme cooperative di organizzazione del lavoro.
Morì a Fonte Avellana il 13 aprile 1294, dove, nei secoli, il suo sepolcro è stato ed è mèta continua di pellegrinaggi.
Mariano Tirimagni – Sindaco di Montone