Mastri Fabbri Forgiatori
L’Umbria è una terra dai profumi intensi, dai colori vivaci della natura che regala al visitatore emozioni forti, ma è anche la terra dove la maestria della lavorazione artigiana, in tutte le sue sfaccettature, propone pezzi unici e preziosi. Opere artigiane lavorate ore e ore, modellate da mani sapienti che per generazioni si sono tramandate l’arte di padre in figlio, di bottega in bottega, una terra che ha radici nel patrimonio delle corporazioni medievali di arti e mestieri.
Ogni due anni si svolge nel centro storico di Montone la Rassegna dei “Mastri Fabbri Forgiatori”.
L’Alta Valle del Tevere è un vero e proprio scrigno di botteghe artigiane che tengono viva la tradizione di antichi mestieri. Uno dei settori artigiani ancor oggi attivi è proprio la lavorazione del ferro battuto. La presenza del ferro, come filo conduttore delle vicende storiche ed economiche, è stata una risorsa fondamentale per questo territorio in grado di determinarne anche lo sviluppo economico. A Montone, cittadina dell’Alta Valle del Tevere, riconosciuta come uno dei borghi più belli d’Italia e legata alle gesta d’armi della famiglia Fortebracci e del famoso capitano di ventura Braccio Fortebracci, ancora oggi permane viva la tradizione dei maestri forgiatori e della lavorazione del ferro a sbalzo. Lavorare il ferro battuto con maestria e fantasia lo si può considerare certamente un’arte. Questo è il pensiero che spontaneamente nasce in noi nel vedere all’opera il fabbro “ de Montone” Gianluca Volonterio al lavoro nella sua bottega artigiana.
Adiacenti l’uno all’altro, si trovano sia il suo laboratorio che l’atelier, dove in mostra ci sono numerosi lavori realizzati nel corso della sua decennale attività di fabbro.La sua storia comincia in Svizzera, dove è nato all’inizio degli anni Sessanta, poi è cresciuto in provincia di Reggio Emilia, finché arriva la svolta della sua vita professionale. Dopo aver studiato da disegnatore meccanico e aver lavorato come saldatore, Volonterio frequenta un corso per imparare la lavorazione del ferro battuto unendo così alla lavorazione del metallo anche la sua passione per l’elemento naturale del fuoco: si trasferisce a Montone ereditando parte dell’attrezzatura del noto Maestro locale Ruggero Capanna e dà vita, nel 1988, a “L’Infernaccio dei Mastri Fabbri”, atelier-officina con sede in Viale Sant’Albertino. Partecipa a varie manifestazioni e concorsi del ferro battuto, come alcune biennali di Stia, in provincia di Arezzo, dove, nel 2001, vince il primo premio assieme a Cinzia Frontino e Roberto Magni, con l’opera “Arca”. È presente a vari appuntamenti della Fiera Antiquaria di Arezzo ed è uno dei promotori.