Le disgrazie di ARLECCHINO di Amato Barbagianni
“Grandi e piccini, piccoli e grandini, tutti al teatro dei burattini!”
A Montone nei quattro giorni della FESTA DEL BOSCO (1-2-3-4 novembre) in Piazza Fortebraccio, si terrà uno spettacolo di burattini, LE DISGRAZIE DI ARLECCHINO animati da Amato Barbagianni… Amato Barbagianni, da più di 30 anni ormai, propone spettacoli per bambini e in particolare spettacoli di burattini “classici”, che riprendono i canovacci della Commedia dell’Arte con gli stessi eterni personaggi.
In questo spettacolo animeranno la scena il furbo Pulcinella, lo sciocco Arlecchino, il ricco Pantalone, i due “amanti” ovvero innamorati Florindo e Colombina e ovviamente anche i cattivi: il Capitano Rodomonte Spaccaferro Spaccatutto e (non poteva certo mancare!) il personaggio più tremendo, terribile e spaventossimo: il diavolo stesso. Si sa che Pulcinella, anagraficamente Pulicenella Cetrulo nativo di Acerra, oltre ad essere l’anima del popolo e a volte, con il suo bastone, anche il giustiziere del popolo, è in contatto con il mondo dell’aldilà.
Con grande spregiudicatezza, vedremo, non esita a chiedere consigli al diavolo e successivamente senza alcun rimorso lo bastona pure. Non sarà inutile ricordare che, per secoli, lo spettacolo di burattini fu l’unica rivincita possibile per il popolo abituato a subire il bastone e la ideologia delle classi dominanti.Amato Barbagianni si vanta (sarà vero?) di non aver mai recitato, in 30 anni di attività, con una ventina di testi teatrali scritti e con oltre 1500 spettacoli effettuati, una parola che non fosse la sua. Allo stesso tempo dice di non essere l’autore dei suoi stessi testi. Come si esce da questa contraddizione?
Lo spettacolo, vedremo, non segue un copione fisso, essendo tutto studiato come “botta e risposta” fra il burattinaio e i bambini. Ciò lascia spazio all’imprevisto e alla conseguente improvvisazione: nascono così ogni volta situazioni nuove e simpatiche, che, a partire dallo spettacolo successivo entreranno di diritto a far parte del copione, che costantemente, quindi, si rinnova.I bambini, Barbagianni ne è convinto, sono grandi attori, in quanto per loro il teatro si identifica col gioco e il gioco dei bambini è già di per sé stesso teatro. E quindi i veri autori dei testi che Barbagianni propone sono le centinaia di bambini che hanno assistito ai suoi spettacoli, non come fossero spettacoli, ma soffrendo assieme a Pulcinella, tentando invano di aiutare lo sciocco Arlecchino, adirandosi quando l’ingiustizia trionfa, acclamando quando il malvagio subisce la giusta punizione, entusiasmandosi quando il bene o l’amore trionfa.
Con grande spregiudicatezza, vedremo, non esita a chiedere consigli al diavolo e successivamente senza alcun rimorso lo bastona pure. Non sarà inutile ricordare che, per secoli, lo spettacolo di burattini fu l’unica rivincita possibile per il popolo abituato a subire il bastone e la ideologia delle classi dominanti.Amato Barbagianni si vanta (sarà vero?) di non aver mai recitato, in 30 anni di attività, con una ventina di testi teatrali scritti e con oltre 1500 spettacoli effettuati, una parola che non fosse la sua. Allo stesso tempo dice di non essere l’autore dei suoi stessi testi. Come si esce da questa contraddizione?
Lo spettacolo, vedremo, non segue un copione fisso, essendo tutto studiato come “botta e risposta” fra il burattinaio e i bambini. Ciò lascia spazio all’imprevisto e alla conseguente improvvisazione: nascono così ogni volta situazioni nuove e simpatiche, che, a partire dallo spettacolo successivo entreranno di diritto a far parte del copione, che costantemente, quindi, si rinnova.I bambini, Barbagianni ne è convinto, sono grandi attori, in quanto per loro il teatro si identifica col gioco e il gioco dei bambini è già di per sé stesso teatro. E quindi i veri autori dei testi che Barbagianni propone sono le centinaia di bambini che hanno assistito ai suoi spettacoli, non come fossero spettacoli, ma soffrendo assieme a Pulcinella, tentando invano di aiutare lo sciocco Arlecchino, adirandosi quando l’ingiustizia trionfa, acclamando quando il malvagio subisce la giusta punizione, entusiasmandosi quando il bene o l’amore trionfa.
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